sabato 13 aprile 2013

“Resoconto 3° Cotta di American Pale Ale con luppolo autoctono”

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Dopo la 2° cotta, che mi vedeva impegnato nel realizzare un English Barley Wine (maturato in botte nuova per un mese) tra malti e luppoli totalmente inglesi ma con un amaro da 70 ibu che rimanda all’American Barley Wine, inizio la mia 3° cotta che prevede uno stile classico, un American Pale Ale, la cui ricetta prevedeva determinati malti caratterizzanti ma che per motivi non dipendenti da me, ho dovuto utilizzare altri malti tra cui Pale belga, Biscuit e Aromatic mentre per quanto riguarda l’amaro e l’aroma ho deciso di impiegare i coni di luppolo raccolto nel 2012, più precisamente Columbus, Challenger e Cascade, in questo caso molto in stile!!!


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Informo subito che non ho effettuato alcun tipo di analisi a livello professionale o teorico per determinare gli alpha acidi, ma ho deciso di assegnare il valore più basso facendo delle ricerche sulle schede tecniche trovate su alcuni siti in modo da avere comunque un valore di partenza su cui basarmi e in futuro effettuare dei cambiamenti nel caso servisse; il columbus è stato usato come amaro di base con 14% di alpha acidi, il challenger come amaro/aroma a metà bollitura con 7,5% di alpha acidi mentre il cascade come aroma finale con 6% di alpha acidi, per un totale di 50 ibu!!!
Ho iniziato la cotta verso le 8:00 di mattina e con mio immenso stupore sono riuscito a terminare alle 18:00 e verso le 19:00 avevo finito di pulire l’impianto; il mash è iniziato senza alcun tipo di problema sono riuscito a mantenere in temperatura tutti gli step che mi ero prefissato, di seguito potete visionare un grafico ottenuto con “2 Beer Control”, programma che ormai uso con tutta la strumentazione per ogni cotta che realizzo con il mio impianto e devo dire che è molto utile soprattutto se si vuole automatizzare l’impianto con una elettrovalvola per il gas, che quasi sicuramente aggiungerò in futuro.

APA

Per questa cotta ho voluto macinare un po’ più fino rispetto a quella del barley wine che mi ha dato problemi di efficienza legati, sicuramente alla macinazione, in cui ottenni un 66%, mentre nella prima cotta di una belgian blonde ale un 77%, infatti con quest’ultima ottenni un 79%, senza alcun dubbio molto meglio e senza avere problemi filtrazione con le farine, che non mi hanno bloccato il filtro bazooka multiplo e non sono state travasate nel bollitore, nella foto potete vedere come il primo mosto fosse limpido,, la filtrazione prima di ogni travaso è durata circa 20-30 min.

Filtrazione del 1° mosto

Dopo aver estratto il primo mosto mi sono accorto da un assaggio che il mosto era fin troppo dolce, e subito mi sono preoccupato che il luppolo coltivato non potesse bastare ad attenuare le note di caramello del malto, troppo tardi per andare a prendere altro luppolo dal congelatore e l’unica soluzione restava nella seconda estrazione dalle trebbie tramite batch sparge e dai luppoli stessi in bollitura!!!
Per fortuna la seconda filtrazione ha attenuato di molto il dolce ed i luppoli hanno fatto il loro dovere come sperato…leggendo in molti blog di homebrewers e forum mi sono accorto che alcuni hanno notato forti odori di erbaceo e poco amaro nelle birre in cui hanno utilizzato il loro luppolo coltivato, arrivando ad abbandonare la loro coltivazione, a mio parere bisogna valutare bene ogni cosa prima di prendere decisioni drastiche, innanzitutto una pianta di luppolo dal terzo anno in poi comincia a produrre quantitativi notevoli di coni e quasi sicuramente ne possono risentire in maniera positiva anche gli alpha acidi, naturalmente le birre realizzate con questo tipo di luppolo coltivato in casa è difficile che possano essere paragonabili alle birre prodotte con luppoli coltivati in maniera tale da poter estrarre il più possibile da ogni pianta, forse non avranno carattere ma a mio giudizio sono un buon compromesso per lo sforzo messo.

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Ho notato che il mio cascade al tatto e visivamente è molto uguale ad un qualsiasi altro cascade che si può comprare nei diversi negozi online, anche se a livello olfattivo era leggermente meno profumato, ma per me è già un buonissimo risultato!!!
Terminata la bollitura ho effettuato il raffreddamento del mosto che è durato meno del previsto, anche perchè ho utilizzato dei tubi atossici retinati internamente, in questo modo non tengono a cedersi per le alte temperature come avviene per i tubi in silicone che limitano in questo modo il passaggio del mosto, aumentando la durata del raffreddamento; dopodiché ho effettuato l’ossigenazione del mosto ed ho attivato il lievito US-05 con mezzo litro di mosto messo da parte per questo scopo ed inserito nel fermentatore a 21°C nella camera di fermentazione, appena raggiunta la SG desiderata abbasserò la temperatura a 1°-2° C gradualmente per un giorno e poi travaserò il tutto nel secondo fermentatore mantenendo questa temperatura per una settimana in modo da pulire il mosto da ulteriori lieviti, farine e resine indesiderate e poi riporterò a temperatura per una settimana di dry-hopping!!!

Ossigenazione

Terminato il periodo di maturazione in bottiglia, la mia intenzione è quella di realizzare un incontro legato al mini corso che tenni da Bibere riguardo la coltivazione del luppolo, in modo da poter far assaggiare questa birra e valutare effettivamente il potenziale di un luppolo coltivato a casa rispetto ad uno comprato, naturalmente sperando che la birra non presenti tracce di infezione e che risulti bevibile, ma da quello che ho potuto assaggiare in questi giorni durante la fermentazione sembra non esserci nessuno di questi problemi!!!

“Buona Birra dal Barone Birra”

2 commenti:

  1. Ottimo Andrea, rimaniamo tutti in attesa di un aggiornamento..e buona birra!

    Roberto

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    1. La birra è stata imbottigliata domenica sera!!!verso fine maggio dovrebbe essere pronta!!!
      Vi farò sapere altri aggiornamenti...

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